Anno 1109.
Da quando suo padre è stato ucciso e il castello di famiglia distrutto, Guibert è un ramingo, senza altra ricchezza che la sua spada. Ha combattuto e vinto un usurpatore, ha viaggiato da un capo all’altro dell’Europa cristiana, ha perso la donna che amava e tutti i suoi compagni affrontando Boemondo d’Altavilla, principe d’Antiochia.
Il suo ultimo viaggio per mare lo porta sulle coste adriatiche, in un Libero Comune dichiaratosi indipendente dopo aver scacciato il proprio signore e aver scelto nuovi rappresentanti. Un atto rivoluzionario che non può restare impunito.
Uomini senza scrupoli, fedeli all’imperatore di Germania e re d’Italia, si preparano a riprendere la città e a giustiziare i rivoltosi. Le sorti dello scontro tra armate ben equipaggiate e una cittadina fortificata difesa solo da un pugno di coraggiosi sembrano già decise.
Guibert, dopo molti dubbi, sarà costretto a riconoscere la bontà di quella lotta per la libertà . La sua spada, così a lungo consacrata alla cieca vendetta, diventerà il baluardo contro cui si infrangerà lo strapotere imperiale.
Dopo l’acclamata trilogia de Il Giglio e il Grifone, il grande ritorno di Guibert figlio di Ademar. Un’avventura storica indimenticabile. L’affresco di un’epoca spietata e affascinante: assedi, battaglie e sfolgoranti amori nella cornice accurata di un Medioevo vivo e pulsante come mai descritto prima d’ora.
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Terra straniera è il romanzo storico medievale che ho sempre voluto scrivere. Una storia che sentivo mia sin da quando, rotto ogni indugio, ho compreso che avrei dedicato la mia carriera di scrittore in massima parte al Medioevo. Un protagonista cresciuto insieme a me, Guibert il cavaliere del Grifone, il cavaliere errante. Un eroe imperfetto in un mondo crudele e spietato. Ha perduto ogni affetto ma, pur piegato, non si è mai spezzato sotto la pressione del suo destino. Ha una forza straordinaria, questo ragazzo venuto al mondo nel peggiore dei modi, costretto a diventare grande troppo presto. Mi è quasi sfuggito di mano, nel finale della precedente trilogia. Per qualche istante l'ho sentito mollare e ho pensato di donargli la quiete che la sua anima anelava... Ma c'era ancora molto da dire, nuove terre da scoprire, nuovi incredibili personaggi da incontrare. Dovevo raccontare la storia del mio cavaliere errante. Non era finita. Eccolo, dunque, Guibert. Un po' più saggio, un po' più malinconico, ma ancora percorso dal fuoco della gioventù e della sete di giustizia. Un cavaliere capace di sentire come proprie le ingiustizie di un mondo meraviglioso e terribile allo stesso tempo.
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