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Aroldo, l'ultimo re anglosassone, in Normandia. 1064-65.

Aggiornamento: 22 ago 2021

In un giorno imprecisato della primavera del 1064 Aroldo, figlio di Godwin e conte del Wessex, sbarcò sulle coste della Normandia e in questa terra rimase per circa un anno.


Inizia così la narrazione per immagini dell'Arazzo di Bayeux e in effetti, è così che cominciano quasi tutte le storie che vogliono giungere alla battaglia di Hastings dell'ottobre del 1066. Nessuno conosce le reali motivazioni di quel suo viaggio.

Secondo Guglielmo di Malmesbury, cronista del XII secolo, Aroldo era uscito con il suo seguito in nave per dedicarsi alla pesca e allo svago a bordo con i propri sodali. Un fortunale spinse la barca in alto mare e successivamente costrinse l'equipaggio a fare una sosta di emergenza in Normandia.

L'altra famosa ipotesi, diffusasi successivamente alla conquista normanna dell'Inghilterra, fu suffragata da qualsiasi cronista volesse ingraziarsi la dinastia regnante sul trono dell'isola. Con essa si afferma che il conte fosse in viaggio per portare un'ambasciata di amicizia ai conti di Normandia da parte del vecchio re Edoardo il Confessore, il quale aveva da sempre tenuto una politica filo-normanna. Qualunque fossero le reali motivazioni è certo che Harold non venne accolto con tutti gli onori, ma come una preda del mare. Era infatti uso comune dei signori delle coste di Normandia considerare le navi che si arenassero lungo le spiagge, così come tutto ciò che giungeva a riva dopo un naufragio (persone comprese), di loro proprietà. Dato che Aroldo fu preso prigioniero dal conte Guido di Ponthieu (indicato come Wido, nell'Arazzo di Bayeux) c'è da immaginare che la sua nave si fosse trovata in difficoltà, condotta dai flutti lungo l'arenile e lì incagliatasi. Guido cattura tutti e fa suo il bottino a bordo (cani e falconi, barili di vino e chissà quant'altro stando alle immagini dell'Arazzo di Bayeux). L'ostaggio viene poi ceduto, non senza qualche pressione, al duca Guglielmo, in quel momento ancora conosciuto come il Bastardo. Notate la fine satira politica ai danni di Wido. Il suo cavallo è magrolino e ha le orecchie d'asino.

Non era insolito che nascessero amicizie fra prigioniero e carceriere quando il sangue univa in nobiltà i due. Quello che ci raccontano le cronache e le immagini dell'Arazzo è una collaborazione stretta fra Aroldo e Guglielmo, con il primo impegnato a combattere al fianco del duca. Addirittura, durante la battaglia contro il ribelle Conan presso l'attuale Mont Saint-Michel, Harold salvò due uomini trascinandoli fuori dalle sabbie mobili tipiche di quella zona.

Il primo inghippo, in un ingranaggio che per il momento stava funzionando secondo gli usi del tempo, avvenne quando Guglielmo addobbòossia donò le armi cavalleresche – Aroldo. Qui il rapporto fra i due cambiò: mentre un prigioniero poteva mantenere il suo rango, per nulla scalfito dalla cattività, e dunque essere pari (o superiore, come per esempio nella vicenda di Riccardo Cuor di Leone prigioniero del duca d'Austria, Leopoldo V) al proprio carceriere, la cerimonia di vestizione un rapporto non più paritario tra chi riceveva le armi e chi le donava. Aroldo – non abbiamo idea se costretto o meno, ma è probabile non avesse scelta – ricevette l'investitura e con essa la libertà, simboleggiata dalla restituzione delle sue terre tramite il dono dello stendardo che le rappresentava nella simbologia speciale dell'addobbamento. Aroldo era dunque libero non dietro il pagamento di un riscatto ma con un atto di vassallaggio. Nelle scene successive dell’Arazzo il Bastardo fece giurare si sacre reliquie ad Aroldo di appoggiare la sua candidatura al trono d'Inghilterra, dato che Edoardo il Confessore era ormai sul viale del tramonto. E se ci fosse stato un altro reliquario a disposizione Guglielmo pure con il piede lo faceva giurare!

Nel giuramento, ricorda Florence di Worcester, c'era l'obbligo di costruire una fortezza a Hastings da cedere a una guarnigione normanna e quello di perorare la causa del Duca nel consesso dei nobili, il Witan, che avrebbe dovuto accettare la successione al trono non per linea di sangue, essendo morto pochi anni prima l'ultimo erede legittimo, Edward Aetheling figlio di Edmund Fiancodiferro che era stato re per breve tempo nel 1016. Il figlio di Edward, Edgar, aveva solo cinque anni alla morte di Edoardo il Confessore. Diverrà re per qualche settimana prima della sua cattura da parte di Guglielmo, ora il Conquistatore.


Non ci si improvvisa re, occorrono forti basi dalle quali muoversi. Serve giustificare la pretesa, non si poteva semplicemente conquistare un trono ma si poteva difendere (anche attaccando) con la spada i propri diritti. Quali erano, allora, le giustificazioni addotte da Guglielmo di Normandia? Cosa lo rendeva certo di poter aggiungere la sua voce ai candidati al trono?


A mio avviso occorre scartare l'ipotesi della designazione di Guglielmo come erede da parte di Eodardo il Confessore, avvenuta durante una fantomatica visita in Inghilterra. Quel viaggio è pura fantasia, il Bastardo difficilmente avrebbe potuto lasciare la Normandia per una visita oltre Manica negli anni precedenti l'arrivo di Aroldo. Sin dalla sua designazione alla guida del ducato era stato impegnato a combattere i nobili ribelli. Il Conan di Mont Saint-Michel di cui sopra era uno degli ultimi rimasti.


Alcuni storici fanno riferimento alla pretesa per legittimi legami di sangue ma direi che come tesi questa sarebbe stata molto debole anche all'epoca, o forse soprattutto all'epoca. Egli era un figlio nato fuori da regolare matrimonio e legato al regno d'Inghilterra solo attraverso un debole vincolo di parentela con Emma di Normandia, madre del re Edoardo.


Attenzione, non parliamo di motivazioni: Guglielmo doveva sentirsi più che legittimato nella sua pretesa. Stiamo cercando le giustificazioni addotte dal Bastardo per dare legalità alla sua sete di potere. Quella, a mio avviso, più solida, supportata anche da prove evidenti, è la necessità di riformare della Chiesa d'Inghilterra. Il vecchio re Edoardo aveva portato con sé dalla Francia, Robert, abate di Jumièges, e aveva assegnato al dotto chierico la missione di uniformare il culto e guidarlo secondo i dettami di Roma. Quando il padre di Aroldo, Godwin, tornò dall'esilio per il quale Robert non era certo esente da colpe, lo scacciò sostituendolo con Stigand, vescovo di Winchester, suo sodale. Solo che Stigand era stato scomunicato da ben cinque Papi consecutivi per il fatto di aver preso gli uffici di Winchester e Canterbury in pluralità . Ovviamente era un problema di rendite più che di carattere canonico, sta di fatto che i Papi Leone IX, Vittorio II, Stefano IX, Nicola II e Alessandro II fecero di tutto per vederlo deposto. Guglielmo si impegnò battendo proprio questa strada e in nome della necessità di portare ordine in un paese cruciale per la cristianità organizzò la sua invasione, con la benedizione di Papa Alessandro II, il quale concesse il suo stendardo per la "Santa" spedizione.


Il bello è che Stigand fece subito atto di sottomissione, dopo la battaglia di Hastings, riuscendo a mantenersi saldo proprio nel ruolo dal quale Guglielmo l'avrebbe dovuto cacciare.


Di motivi addotti se ne potevano creare ex novo all'occorrenza. L'unica cosa certa rimane la volontà di Guglielmo di conquistare le isole britanniche, divenirne re e governare incontrastato su una terra che per secoli fece gola a molti.



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